THE SQUARE E LA DISLESSIA

Terni, con ‘The Square’ l’inglese diventa facile: l’inventrice spiega il nuovo metodo scolastico

di Anna Maria Rengo – pubblicato e tratto da www.umbria24.it – © RIPRODUZIONE RISERVATA

A mettere a punto il sistema per apprendere la sintassi inglese in poche lezioni, la ternana Santina Spiriti: «Lo adottano un centinaio di direzioni didattiche»

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SANTINA SPIRITI

In quattro quadrati in forma scalare si celano i segreti della sintassi inglese. A svelarli agli studenti italiani, anche a quelli che soffrono di dislessia, è una ternana, Santina Spiriti, che ha messo a punto un metodo rivoluzionario, nella sua semplicità, che sta facendo il giro dell’Italia.

‘The square’ Nelle scuole di ogni grado, dalle elementari alle università, ‘The Square’, questo il nome del metodo, è diventato anche oggetto di tesi di laurea, l’ultima delle quali discussa lo scorso 29 maggio all’ateneo di Campobasso. «Sono partita da Terni – dice Santina Spiriti – dove sono le mie radici, e qui voglio tornare, ora che il mio metodo, che non è sostitutivo ma integrativo, è stato adottato da un centinaio di direzioni didattiche. Con il beneficio di accorciare sensibilmente i tempi di apprendimento della lingua. E mettendo sullo stesso livello, in alto, tutti gli studenti, in quanto i dislessici non devono più studiare le posizioni degli ausiliari e del soggetto, in quanto li visualizzano nel poster che costituisce la base del metodo».

La passione diventa metodo Una passione per le lingue innata, ma che dal 1985, da quando Santina ha cominciato a reagire alla malattia immunitaria che l’aveva colpita, si è ‘materializzata’ in «un minimo comune denominatore della sintassi inglese, di tipo matematico». Da allora, sono stati dati alle stampe dodici libri, e il metodo, dapprima adottato a Terni, è stato esportato in tutta l’Italia, oltre che illustrato in decine di convegni. «Era il 2003 quando ho proposto ‘The Square’ alle scuole ternane, avviando diverse sperimentazioni. Allora non avevo ancora pubblicato i testi e il progetto non ha avuto seguito in città, ma ora i tempi sono maturi perché possa tornare a essere adottato anche qui. Tanto più che si è nella fase di certificazione della riduzione dei tempi di apprendimento che consente».

In braille Santina Spiriti entra nelle scuole in qualità di ricercatrice e di consulente degli insegnanti: due incontri di formazione di quattro ore ciascuno sono sufficienti per spiegare il funzionamento dei quattro quadrati magici, che costituiscono la base della sintassi inglese, sulla quale appoggiare poi il vocabolario e la fonetica: «Tra le mie più grandi soddisfazioni, il fatto che il mio metodo sia stato tradotto anche in braille, grazie all’associazione italiana ciechi. Il mio visual learning si è rivelato essere l’uovo di Colombo anche per i dislessici e sono contenta che proprio grazie al mio metodo l’apprendimento dell’inglese, per loro, non è più il gravoso problema del passato».